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Angela Minardi è andata per anni in carcere e per anni ha seguito i detenuti e le loro famiglie anche telefonicamente, anche quando i carcerati avevano finito di scontare la pena. Quando si è ammalata gravemente (leucemia e tumore) ha dovuto interrompere il suo volontariato carcerario. «Volevo che sapessero che Gesù li ama, che Gesù li ha perdonati», mi spiegò sul “perché” del suo apostolato.
All’Ospedale San Giovanni di Roma, quando ebbe un attacco improvviso del male che la deturpava e debilitava, non vi erano nè parenti nè amici: un detenuto, le teneva sollevata la testa in attesa che gli infermieri accorressero. E gli ultimi giorni della sua vita, quando anche telefonicamente la voce era deformata e quasi irriconoscibile, ex detenuti e famigliari di detenuti hanno continuato a telefonarle e a cercarla per darle conforto e coraggio.
Dovrebbero considerare queste cose, le persone che tendono a sentenziare condanne e giudizi negativi. «Non giudicare», dice Gesù.
Dovremmo ricordarcelo tutti.
Siamo un guazzabuglio di sentimenti, e nemmeno noi sappiamo esattamente il motivo del nostro agire. Possiamo conoscere il motivo predominante che ci spinge ad attuare una reazione, ma non i motivi più reconditi. Vale per le piccole azioni, e vale per quelle che procurano tanti danni. Anche per questo Gesù dice “non giudicare”. E Sant’Agostino discerne: «Gli errori siano ammazzati, gli erranti siano salvati».
Siamo sempre stati convinti, Angela e io, che per circa 10 anni sono andata con lei a fare volontariato carcerario, che tanti detenuti si salverebbero e sarebbero recuperati alla società, se avessero qualcuno che gli offre un lavoro quando escono, lavoro che gli fornirebbe la chance necessaria, vitale, per il recupero umano e il riscatto sociale.
E’ con un invito alla meditazione, che pubblico alcune lettere consegnatemi da Angela tre giorni prima che morisse, una mattina dei primi di ottobre 2008.
Era l’accordo che avevo con lei. Che siano foriere di aiuto per qualunque fratello che in carcere attende un gesto d’amore che lo porti a una nuova vita.
I pubblicani e le prostitute (se convertiti) vi passeranno davanti nel regno dei cieli (Gesù).
Angela Musolesi
Le lettere che ha ricevuto sono migliaia; ne inserisco poche, e con le iniziali modificate, per tutelare la privacy di chi le ha scritte.
Roma, 17 settembre 2003
Carissima amica,
spero che questa mia ti trovi in ottima salute, e soprattutto molto rinfrescata, perché io sto morendo dal caldo, si sfiorano i 40 gradi da circa un mese, sembra di stare su una graticola.
Ho ricevuto il tuo caro scritto; tu mi dici che se i medici non fanno miracoli, Dio sì, e su questo posso anche crederci, ma se l’intervento va male e in quel momento Dio ha qualcosa di più importante da fare che guardare me, io cosa faccio?
Io non voglio garanzie assolute sull’esito dell’intervento, ma almeno voglio scegliermi la persona giusta, con le tecnologie più avanzate, non credi sia un mio diritto?
Se non me lo faranno fare, lo farò in futuro, se ce la farò. Io voglio continuare a giocare con i miei figli come facevo anni fa. Ormai ho scontato quasi sei anni, e spero che gli ultimi quattro passino in fretta: ma non per me, per i miei cari, stanno pagando un prezzo troppo caro.
Cara Angela, ora ti lascio perché è impossibile scrivere con questo caldo, ti mando un caro abbraccio con la stima e l’amicizia di sempre.
Ciao a presto.
P.S. Piero Bottini è in un centro psichiatrico credo Aversa, ma non ho saputo di più.
Roma, 5 settembre 2003
Ciao cara amica,
spero che questa mia ti trovi in ottima salute, e che soprattutto ti stia godendo questo periodo di meritato e sacrosanto riposo. Ti è arrivata la mia cartolina? Ti è piaciuta?
L’ho scritta poco dopo che eri partita. Sai la tua mancanza si sente molto; in quei pochi minuti che parliamo riesci a darmi una sensazione di pace e tranquillità che in questo posto è difficile da trovare, e i tuoi sorrisi sono così carichi di affetto così come i tuoi occhi, che esprimono la tua bellezza interiore. Grazie per essermi amica. Ti ringrazio molto per il tuo interessamento in riguardo al problema del mio intervento, e per il consiglio che mi dai di farmi operare al S. Giovanni, ma in tutta franchezza ti dico che non mi farò operare in nessun posto se non avrò rassicurazioni sull’esito dell’intervento. I due precedenti interventi sono stati distruttivi, sia fisicamente che moralmente, ormai mi sto convincendo che non guarirò più, e forse questo è il prezzo che dovrò pagare per aver sbagliato verso la legge, ma soprattutto verso la mia adorata famiglia, che sta pagando un prezzo troppo alto che assolutamente non merita.
Ultimamente sono molto depresso e quando vado al colloquio con i miei cari non riesco a stare più di un’ora con loro, ho paura di trasmettergli l’enorme disagio che sto passando in questo periodo. È più di un mese che ho ricominciato con gli antidolorifici, perché ho subito un intervento alle emorroidi, dovuto al fatto che sto sempre seduto sulla sedia e non posso camminare; questa maledetta sedia a rotelle mi sta creando dei seri problemi.
Scusami cara amica se ti sto tediando con i miei problemi, ma so che tu mi puoi capire e puoi accogliere il mio sfogo, sto pensando seriamente di non fare più i colloqui perché vedo che i miei cari soffrono a vedermi così. Ormai ho scontato cinque anni e mezzo su dieci, e sinceramente non ce la faccio più.
Scusami ancora se mi sono sfogato con te.
Ogni tanto leggo le preghiere che mi hai spedito e sinceramente, come hai detto tu di essere. Non so che aiuto mi possano dare, ma però le leggo, con convinzione, chissà!
Ora cara Angela ti sto per lasciare, ti mando un caro abbraccio che spero ti arrivi carico di affetto e di stima.
Ciao a presto
M.
Roma, 12 settembre 2004
Ciao Angela, come stai? Spero bene, e che sia di tuo gradimento il soggiorno a Bolzano.
Per quanto riguarda la mia salute, i dolori costanti sono stressanti ma posso garantirti che dopo aver fatto la cura di penicillina sto molto meglio, anzi convivo con il dolore come se facesse parte di me per dono di Dio, e quando non li sento, questo accade raramente, mi preoccupo. Tutti pensano che ciò è dovuto al mio stato di detenzione. Non è così perché sono venti anni che sopporto i dolori e carcerato lo sono appena da sette anni e mezzo, quindi anche in libertà la mia vita è condizionata dalla salute. Certo non nego che influiscono anche le problematiche famigliari, il fatto che sono sette anni che non vedo e non sento le mie bambine; poi quando uscirò mi ritroverò quasi in mezzo ad una strada; meno male che c’è il mio compare che vuole ospitarmi in casa sua, non ho una lira per far fronte alle spese fino a quando non trovo un lavoro. Salute permettendo, credo di essere in grado di superare queste difficoltà, quello che non riuscirò a superare è il distacco dalle bambine.
Ho ricevuto i documenti inerenti alla denuncia che ho fatto a mia moglie, per il fatto che non mi fa avere contatti con le bambine, l’avvocato di lei ha impugnato la mia accusa dicendo: «Il signor (omissis) si è disinteressato totalmente delle figlie e non ha mai provveduto al mantenimento e non ha mai effettuato nessuna telefonata». Meno male che tu mi sei testimone di quanto io abbia fatto di tutto per avere i contatti con loro, se non ricordo male mi sa che anche tu gli avevi scritto una lettera.
Sono pienamente d’accordo con te per quanto riguarda l’egoismo, l’ignoranza e l’ingiustizia, ma ho capito che con la fede si possono superare, e io ce la sto mettendo tutta per avvicinarmi a Dio.
Quando vado a messa, le mie preghiere al Signore sono suppliche a Lui affinché si prenda cura delle mie bambine, perché loro non hanno nessuna colpa di quanto è successo nella nostra famiglia. Per colpa degli adulti sicuramente stanno soffrendo: la madre avrebbe potuto farne a meno di allontanarle dal proprio padre, forse ne avrebbero sofferto molto meno di questa lontananza.
A causa di alcuni lavoretti che sto costruendo e di alcune lettere che ho dovuto scrivere, tra queste una era per le mie bambine, perché dopo tanto tempo il mio avvocato è riuscito a farmi avere il loro indirizzo, ho dovuto trascurare di scrivere a te per qualche giorno, scusami.
Ora mi sto impegnando per avere tutta la documentazione per provare che io ho telefonato e la madre ha rifiutato la comunicazione: qui dovrebbe esserci la registrazione della telefonata. Una volta che ricevo tale documento, invierò tutto al mio avvocato, così quella bugiarda la finirà di raccontare frottole.
Ora ti saluto con tanta stima e un forte abbraccio.
Ciao a presto
S.
P.S. Quando torni vorrei che chiamassi Bascin (omissis) ha bisogno di parlare con qualcuno che lo faccia tornare nella strada della speranza e la fede in Dio.
Roma, 18 aprile 2008
Carissima Angela adorata, non puoi immaginare quanto mi manchi. Sento la tua mancanza tutti i momenti delle mie giornate. Perché quando ti aspettavo e sapevo che dovevi arrivare, sembrava che vedevo a mia madre. Ti voglio tanto bene perché mi manchi tanto.
Comunque vedi se puoi riprendere a venire nuovamente, perché con la tua personalità, e con i tuoi discorsi, mi facevi sentire di essere più allegro.
Ti faccio sapere che io leggo sempre, e dico le preghiere come tu mi hai insegnato, perché più bella della parola di Dio, nostro Signore, e di tutti i Santi, e degli angeli, non c’è nessuna cosa al mondo: quello che vale è credere a nostro Signore Gesù Cristo, e avere tanta fede.
Ti ringrazio di tutto quello che mi hai insegnato con tanto amore.
Angela ti faccio sapere che due volte alla settimana vado a teatro. I giorni sono martedì e venerdì, dalle ore due di pomeriggio alle cinque di pomeriggio.
Fammi sapere come stai con la salute, perché sono preoccupato, non avendo più tue notizie.
Ti voglio vedere con tanta gioia, che meriti veramente, perché sei una vera madre. Con i tuoi insegnamenti belli mi riempivi il cuore. Ti abbraccio tanto e ti bacio e ti voglio tanto bene, come una mamma, tuo affezionatissimo.
V.
Aspetto con tanto amore tue notizie. Ciao
Roma, 7 giugno 2008
Carissima Angela mia Bella amica, del cuore sono contento perché oggi ho ricevuto la tua bellissima lettera, e sono felice che stai bene, e ti trovi a casa.
Io non sapevo cosa pensare e ti avevo scritto, però la lettera mi è tornata indietro il giorno 2-5-2008. Ora ti mando la busta, e così puoi vedere la data.
Ti abbraccio di vero cuore. Che il Signore ti aiuti e aiuti anche la mia famiglia.
Io ti faccio sapere che prego sempre, come tu mi hai insegnato, e sono molto contento.
Ti mando tanti abbracci e baci, tuo affezionatissimo amico (omissis) che ti voglio tanto bene
V.
Lecce, 20 febbraio 2008
Ciao mia cara Angela
spero saperti bene unitamente alla tua famiglia. Di me posso dirti che mi sento molto più tranquillo e sereno, sia perché sono vicino alla mia cara famiglia e soprattutto perché ho scoperto la vera fede in Dio nostro. Credimi Angela: riesco a superare bene ogni evento, bello o brutto che sia, con una certa serenità. Non riesco a stare un giorno senza che dico il Santo Rosario; mi affido sempre più alla nostra Madonna e a Gesù, affinché un giorno mi facciano raggiungere la mia cara famiglia che mi aspetta da tantissimi anni. Scusami se ti sto rispondendo con un po’di giorni di ritardo. Ho ricevuta la tua lettera del 15/01/08: sè è vero, il carcere qui è molto grande ed è vero che qui c’è Don Raffaele e don Luigi, persone molto brave.
Ti ringrazio tantissimo per il pensiero costante che hai di manifestarmi sempre la parola del nostro Signore. Il mio desiderio grande è di approfondire sempre il Santo Vangelo, capirlo bene, approfondire sempre la parola di Dio. Perché ci credo, veramente sono sicuro che da quando mi sono avvicinato alla Madonna e Gesù, me li sento vicino, tutti i giorni, e imploro loro affinché mi trasmettano amore, salute, serenità per poter superare ogni ostacolo; chiedo loro di fare di me una nuova creatura, affinché io mi possa avvicinare di più a loro. Sono loro la mia speranza, il mio futuro, il mio presente, la fonte di vita, la luce dei miei occhi.Chiedo loro di prendersi cura della mia famiglia e di tutti coloro che soffrono sulla terra. Sono contento che Cosimo lo senti più vicino più vicino alla nostra fede. È un ragazzo d’oro, credimi Angela, merita tutto il bene di questo mondo. Sento molto la sua mancanza, spero quanto prima possa ricongiungersi a me. Anche lui sta soffrendo molto il mio distacco, di riflesso anche la mia piccola Vanessa e mia moglie. Ogni tanto, quando si presenta l’occasione, ci farebbe piacere fare il colloquio insieme, senza far massacrare la famiglia facendo 2 viaggi in istituti diversi. Non sappiamo come fare per far sensibilizzare il Dott. Arosita del DAP affinché ci dia la possibilità di stare insieme a San Gimignano. Eppure siamo stati per 18 anni sempre insieme nei vari Istituti: sempre meritevoli, senza mai infrangere le regole intramurarie. Non trovo il motivo per cui non ci deve dare la possibilità il Dott. Arosita. Mi rigettano le istanze dicendo che per motivi di sicurezza devo stare a Caminola, quando poi a S. Giminiano ci sono 20 ergastolani, compreso me. Anche per questo mi affido a Gesù.
Un abbraccio con affetto.
G.
T.
S. Giminiano, 13 marzo 2008
Ciao Angela,
mi trovo nuovamente a S. Giminiano. Prima che partissi da Lecce ti avevo scritto una lettera, non so neanche se mi hai risposto. In tutti i modi mi ritrovo qui. Scusami Angela se ti sto scrivendo così poco: è perché in quest’ultimo periodo non ci sto con la testa, per un problema serio in famiglia che spero e prego Dio nostro che passi in fretta. Soprattutto che dia sostegno psicologico alla mia famiglia. In pratica, cara Angela, mia figlia Vanessa ha avuto un calo psicologico dovuto alle circostanze economiche drammatiche e al lungo mio periodo detentivo. Per questo sto molto, molto male. Mia moglie e mia figlia sono la fonte della mia vita. Se tu vorrai Angela, e te ne sarei tanto grato, mi farebbe piacere che dialogassi telefonicamente con mia moglie e soprattutto con mia figlia Vanessa, per trasmettergli tanta serenità. Nel caso mia moglie si chiama (omissis) il numero di telefono è questo (omissis).
Ti chiedo scusa nuovamente per la mia breve lettera, nell’occasione ti faccio gli auguri della Santa Pasqua. Un saluto caro.
G.
S. Giminiano, 27 luglio 2008
Cara Angela,
ho ricevuto la tua lettera, naturalmente sono sempre contento di ricevere tue notizie. Mi trasmetti tanta serenità con la parola del nostro Signore. Oggi sono stato a messa da Don Luigi, che ti saluta. Ho assistito alla santa messa come faccio puntualmente ogni settimana di sabato. Don luigi mi ha preso molto a cuore. Lui è molto ottimista, dice che presto andrò a casa sua in permesso, me lo dice sempre! Comunque, cara Angela, mi sta molto vicino. Poi qui, una volta la settimana vado a catechesi. Mi trovo molto bene, sono delle bravissime persone. Recitano anche il santo Rosario. Siamo 5 detenuti che frequentiamo il catechesi. Credimi, cara Angela, sono veramente tanto contento di aver scoperto la fede in Dio, mi sento bene. Ho ritrovato la pace, serenità e tanto amore. Confido sempre in Lui, e per Lui, me lo auguro con tutto il cuore, spero che quest’anno sia un anno speciale, per gli avvenimenti di Gesù nostro. Io intensifico le preghiere per far stare bene tutti coloro che soffrono, che hanno tanto bisogno. In questo periodo particolare più che mai prego per la mia famiglia compreso per me. Mia figlia è una ragazza dolcissima molto sensibile e ha fede nel nostro Signore. Puoi parlarci tranquillamente. Le lettere da Lecce non le ho ricevute. In una lettera scritta da Lecce ti avevo manifestato il desiderio di avere Cosimo qui con me e se potevi fare qualcosa a tal proposito al DAP sensibilizzando il caso al Dott. Ardita, l’hai ricevuta? Non ho ricevuto risposta. Poi lo dirò a Don Luigi di avere dei colloqui frequenti per insegnarmi la parola di Dio più approfonditamente. Durante le feste della Santa Pasqua mi sono visto tutti i films di Gesù con i documentari. Sono stato tre giorni nel Regno di Dio: sereno, tranquillo. E’ troppo bello stare sempre vicino a Gesù e alla nostra Madonna.
Perché Giuda tradì Gesù?
Perché Gesù disse a Pietro: «Tu mi rinnegherai per tre volte quando canterà il gallo!»?
Ma è vero che Pilato fece crocefiggere Gesù? È vero che sono esistite tre Madonne? È troppo bello approfondire l’insegnamento del nostro Signore.
Se riuscirò a sbloccare i permessi, ho il desiderio di conoscerti di persona.
Per me sei come una mamma. Salutami tuo nipote e famiglia compresa. Mia moglie si chiama Perla, nel caso telefoni. Parla anche con lei. Anche lei ha bisogno di essere seguita quanto Vanessa. Premesso che non gli ho detto niente della nostra corrispondenza. Appena gli scrivo, lo dirò.
Mi avvio alla conclusione abbracciando sempre la fede al nostro Signore.
Ciao Angela T.V.B.
G.
Roma, 24 febbraio 2008
Cara Angelica Angela
Mi piace molto chiamarti così, scusami ma così ti sento. Ho ricevuto la tua lettera. NON MI PIACE SENTIRTI DIRE CHE HAI SBAGLIATO AD AVER FIDUCIA NEL PROSSIMO. TU NON HAI SBAGLIATO IN NIENTE, è la tua natura aver fiducia negli altri: di millantatori è pieno il mondo. Chissà perché lo fanno non capisco, è tanto semplice dire SÍ, SÍ o NO, NO.
Mi conforta sapere che sono nelle tue preghiere, come tu sei nelle mie. Non ci è dato sapere in cosa sono ascoltato dal buon Dio, ringraziamolo per quello che abbiamo, deciderà Lui come e quando farci capire. Ci tenevo a scriverti di non sentirti minimamente in colpa: CONOSCO LA TUA BUONA FEDE e quanto saresti stata contenta di soddisfarmi, purtroppo è andata così, CONFIDIAMO IN GESU’.
Ho saputo che a fine novembre è deceduta la Iole, la moglie di Ennio, ho provato molto dolore. Povero Ennio finalmente poteva godersi un po’ di serenità con la moglie, dopo che per anni lo aveva sempre seguito non saltando mai un colloquio, dovunque si trovasse. SIAMO PROPRIO NIENTE IN QUESTO MONDO! Quando ci sembra di aver raggiunto una meta, ci accorgiamo che siamo nelle mani del Signore, niente ci appartiene e tutto è in prestito e provvisorio.
Che Iddio assista e conforti Ennio e accetti nel Suo Regno Iole.
Salutami Elena e che Dio vi benedica. Grazie per la tua preghiera.
Carinola, 25 maggio 2008
Cara Angela,
rispondo subito alla tua lettera a me tanto cara.
Sono dispiaciuto per il tuo stato di salute, mi chiedevo come mai non avevo ancora ricevuto il tuo scritto. Poi Vanessa, al telefono, la figlia di (omissis) mi diceva che aveva ricevuto una tua lettera ed era felice. Non so se ti ha risposto. Scusala se non l’ha fatto ancora, sta cercando di recuperare a scuola. Mi diceva: zio, se non ti scrivo è perché voglio recuperare a scuola. Dopo che finisce la scuola forse verrà a trovarmi con gli zii.
Penso che (omissis) te lo ha detto, che è uscito 2 giorni. È stato con sua moglie e sua figlia e sono stati per loro 2 giorni meravigliosi che solo Dio sa. Sono felice pure io per (omissis).
Cara Angela, dal tuo scritto leggo sempre la generosità con cui aiuti le persone detenute. Oggi capisco che non stai tanto bene. Per 30 anni hai pregato per chi ha avuto bisogno e continui a farlo nonostante l’età. Prego Gesù che ti dia la forza divina e affinché possano esistere sempre tante belle persone come te cara Angela. Sento la tua presenza nel mio cuore perché riesci a trasferirmi l’amore e la fede del nostro Signore. Avrei desiderato tanto potere trovare 20 anni fa persone come te, che fanno in modo di avvicinare a Dio con la giusta causa persone come me, per diventare figlio di Gesù e allearsi con la fede e la speranza della salvezza. Ti starò vicino, Angela, con le mie preghiere. Abbi cura di te e non stancarti molto anche nello scrivere.
Ti abbraccio con affetto.
Con il mio cuore.
Ciao
C.
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