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Sinodo dei Vescovi (2005), testimonianza del Card. Nastrallah Pierre SFEIR, Patriarca della Chiesa maronita, sull’eperienza da loro acquisita con i sacerdoti sposati. Estratto dal Bollettino degli Atti del Sinodo
SYNODUS EPISCOPORUM – Bollettino
Parla S.B. E.ma Card. Nastrallah Pierre SFEIR, Patriarca cattolico di Antiochia dei Maroniti, Capo del Sinodo della Chiesa Maronita (LIBANO)
- Mi riferisco alla Relazione prima della Discussione, punto a2, intitolato “Viri probati?”, che tratta del celibato dei sacerdoti cattolici. Il testo dice: “Per sopperire alla scarsità di sacerdoti, taluni, guidati dal principio salus animarum suprema lex, avanzano la richiesta di ordinare fedeli sposati, di provata fede e virtù, i così detti “viri probati”, invece di lasciare la parrocchia senza servizio sacerdotale.
- Esiste un problema che nessuno ignora e che merita un esame attento. Nella chiesa maronita sono ammessi i sacerdoti sposati. La metà dei nostri sacerdoti diocesani sono sposati. Ma bisogna riconoscere che se il ricorso agli sposati risolve un problema ne crea altri altrettanto gravi. Il sacerdote sposato ha il dovere di occuparsi di sua moglie e dei suoi figli, assicurare loro una buona educazione, inserirli nella società. Inoltre il sacerdozio in Libano si è anche dimostrato un mezzo di promozione sociale.
Esiste un’altra difficoltà per un prete sposato, ed è quella di non avere un buon rapporto con i suoi parrocchiani. Il suo Vescovo tuttavia non può cambiarlo per l’impossibilità di trasferire insieme a lui tutta la sua famiglia. Nonostante tutto, i sacerdoti sposati hanno perpetuato la fede di quel popolo con cui condividono la dura vita. Senza di loro questa fede non esisterebbe più.
- D’altra parte, il celibato è il gioiello più prezioso nel tesoro della Chiesa Cattolica. Ma come conservarlo in una atmosfera piena di erotismo: giornali, internet, cartelloni pubblicitari, spettacoli, tutto si mostra senza vergogna e ferisce ogni volta la virtù della castità. Naturalmente un sacerdote, una volta ordinato, non può più contrarre matrimonio. Inviare sacerdoti in un paese dove mancano (prendendoli) da un paese che ne ha tanti, non è la soluzione ideale se si tiene conto delle tradizioni, delle abitudini e della mentalità.
Il problema rimane. Bisogna pregare lo Spirito Santo affinché suggerisca alla sua Chiesa soluzioni adeguate.
[00154-01.04] [IN143] [Testo originale: francese]
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